Gli amanti della città sepolta
/ 19497.02 votiWes McQueen evade di prigione per organizzare il colpo definitivo prima di chiudere la sua carriera criminale. Ma nei giorni precedenti la rapina al treno i rapporti con i suoi compari si fanno tesi, gli intrighi si accumulano e il suo cuore è dibattuto tra la ribelle Colorado Carson e la brava ragazza Julie Ann...
paolodelventosoest ha scritto questa trama
Titolo Originale: Colorado Territory
Attori principali: Joel McCrea, Virginia Mayo, Dorothy Malone, Henry Hull, John Archer, James Mitchell, Morris Ankrum, Basil Ruysdael, Frank Puglia, Ian Wolfe, Harry Woods, Houseley Stevenson, Carl Andre, George Bell, Oliver Blake, Monte Blue, Ben Corbett, Jack Daley, Bert Dillard, Robert Filmer, Carl Harbaugh, Hallene Hill, Charles Horvath, Fred Kelsey, Victor Kilian, Paul Kruger, James Mitchum, Jack Montgomery, Merlyn Nelson, Artie Ortego, Joe Phillips, Maudie Prickett, Frosty Royce, Phil Schumacher, Harry Strang, Glen Thompson, Mostra tutti
Regia: Raoul Walsh
Sceneggiatura/Autore: Edmund H. North, John Twist
Colonna sonora: David Buttolph
Fotografia: Sidney Hickox
Produttore: Anthony Veiller
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Poliziesco, Western
Durata: 94 minuti
Dove vedere in streaming Gli amanti della città sepolta
Walsh riprende il soggetto del suo stesso gangster movie High Sierra (Una pallottola per Roy, 1941) e lo traspone con qualche rimaneggiamento in un classico western con rapina al treno.
A voler confrontare le due pellicole pare evidente che l’accoppiata Bogart-Lupino aveva qualcosa in più, una specie di sintonia fiammeggiante; a questo va aggiunta la ovvia considerazione che Bogie valeva almeno dieci Joel McCrea. Sul fronte femminile, Virginia Mayo è certamente più sensuale ma la Lupino ha un piglio recitativo tutto particolare. Infine Henry Hull non sfigura affatto nel ruolo del ‘buon padre’ che fu del mitico Henry Travers.
Al di là dei paragoni, resta notevole il fascino delle ambientazioni – dalle rovine di Todos Santos alla “città sepolta” del titolo italiano – e rimane impressa la intensa drammaticità delle sequenze finali.
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