18 Luglio 2013 in La soif du monde

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Documentario francese, sono andato al Valentino un sabato sera in cui come al solito non avevo un ca**o da fare, era la prima sera estiva col cinema messo davanti a un prato adiacente uno dei locali. Non è che facesse ancor caldissimo eh. Il documentarista in questione si fa invidiare perché uno se lo immagina a passare tutta la vita a girarsela in elicottero e fare riprese stupende dall’alto di acque, stagni, pozze e acquitrini, o posti dove di acqua non ce ne sta più, e infatti il documentario verte sull’importanza essenziale dell’acqua per tutti noi tutti e anche voi e gli africani che muoiono di sete magari pure di più. E il tipo intervista quello che scava i pozzi, quello che fa un’ora di strada tre volte al giorno per trovare dell’acqua, quella che da da bere al figlio l’acqua inquinata, cose così. Riprese davvero mozzafiato e schiumeggianti, leggermente troppo didascalico ma pollice su. Pollice su invece per il film che è partito dopo, che era dello stesso documentarista ma faceva vedere circa le stesse cose. E la voce narrante era di una tipa che mi dava del tu, e aveva pure il tono di volermi insegnare delle cose, ma sai di quelli che te le vogliono spiegare con l’aria saccente? Ecco. Oh ma che ca**o vuoi? Faceva freddo, me ne sono andato U_U

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