Tra drammi reali e sogni concitati / 6 Novembre 2023 in Il libro delle soluzioni

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Anche se il tema (autobiografico) dell’autore in crisi e la messinscena di un retroscena sono argomenti cinematograficamente abbastanza abusati, penso che il nuovo film di Michel Gondry (che arriva dopo una pausa dal mondo del cinema durata 8 anni) sia un buon lavoro, capace di essere profondo e leggero al tempo stesso.

La giocosità di molte situazioni allevia il peso della profonda angoscia che attanaglia -fino alla divertente conclusione del film e, sottinteso, ben oltre- il protagonista (decisamente in parte l’attore Pierre Niney).
Ciò che, dal punto di vista narrativo, mi ha divertito di più è il fatto che il regista Marc, annunci più volte di essere in grado di fare cose assurde, cioè di complicatissima realizzazione (inventare di sana pianta una colonna sonora per orchestra e dirigere i musicisti; ingaggiare Sting – gratis!- per dare un contributo al film; trovare una sala di registrazione in mezzo ai boschi; convincere la zia a farsi ricoverare prima che sopraggiunga un malore fatale; ecc.), e di riuscirci – puntualmente – fra il grande stupore dei suoi collaboratori (e, ovviamente, del pubblico in sala).

Il libro delle soluzioni è un racconto che lavora a testa bassa tra dramma reale e sogno concitato e che si risolve felicemente in una commedia ricca di fantasia.

(Sette stelline e mezza)

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