Da vedere / 25 Agosto 2014 in L'ultima ruota del carro
Bellissimo film che descrive la difficoltà che investe la nostra società nei tempi attuali e i sacrifici che deve fare per uscirne
Gli ultimi trent'anni di storia italiana si intersecano con i sogni e le aspirazioni dell'uomo qualunque Ernesto Fioretti, diviso tra amore sincero, famiglia, amici e lavoro duro.
marcomaffei12 ha scritto questa trama
Titolo Originale: L'ultima ruota del carro
Attori principali: Elio Germano, Ricky Memphis, Alessandra Mastronardi, Virginia Raffaele, Ubaldo Pantani, Massimo Wertmüller, Maurizio Battista, Francesca Antonelli, Francesca D'Aloja, Matilda Lutz, Elena Di Cioccio, Dalila Di Lazzaro, Alessandro Haber, Sergio Rubini, Tatiana Luter, Francesca De Martini, Anna Ferruzzo, Francesco Formichetti, Francesco Gabbrielli, Alberto Mangiante, Elena Ravaioli, Mostra tutti
Regia: Giovanni Veronesi
Sceneggiatura/Autore: Giovanni Veronesi, Filippo Bologna, Ugo Chiti, Ernesto Fioretti
Colonna sonora: Elisa
Fotografia: Fabio Cianchetti
Costumi: Gemma Mascagni
Produttore: Domenico Procacci
Produzione: Italia
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 113 minuti
Bellissimo film che descrive la difficoltà che investe la nostra società nei tempi attuali e i sacrifici che deve fare per uscirne
Apprezzabilissimo e ben fatto. Di questo film possiamo dire che racconta tutto e racconta niente, nel senso che c’è una lunga analisi della storia italiana e delle sue fasi ma anche un semplice racconto della vita di un individuo, con tutte le sue complicanze e gioie. Gli attori sono fantastici: Germano non lo scopriamo di certo ora, Mephis si dimostra versatile e intelligente, Battista e Haber interpretano in maniera impeccabile i loro personaggi un po folli. Sorprendente la Mastronardi, che a mio modo di vedere con questa interpretazione si stacca dall’ombra ossessiva di “Eva Cudicini” dei “Cesaroni”.
Gli do un 8 perchè emoziona, fa sognare, ma soprattutto è reale. Dopo aver visto questo film apprezzerai sicuramente di più il dono della vita.
Più che una recensione una riflessione, il film racconta gli ultimi 40 anni del nostro paese, si parte da un prologo sul finire degli anni 60 per poi passare al delitto Moro e agli altri “incidenti” politici di cui tutti noi ci diciamo vittime mentre in realtà ne siamo responsabili. Vedere raccontata la storia d’Italia divisa in questi capitoli fa male, e come me altre persone, la storia del film passa quasi in secondo piano, il protagonista vuole rimanere coerente ma soprattutto pulito e nonostante tutto ci riesce, gli amici pretendono favori e piaceri solo per fare i loro comodi (illeciti o illegali), la vecchia aristocrazia – sia pure con le loro stravaganze – deve vendere la loro villa ai nuovi arricchiti pur di campare e questi arricchiti non dimostrano alcun rispetto per niente e per nessuno.
Un bravo Elio Germano, come il personaggio richiede, mantiene un basso profilo che ha uno scatto solo alla fine per poi pentirsene, i coprotagonisti invece non portano poi molto a parte un divertito e divertente Alessandro Haber che interpreta un artista un po’ matto.
Secondo me questo film potrebbe essere apprezzato maggiormente tra qualche anno, quando questa confusione sembrerà una cosa passata.
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