Schastye moe
/ 20118.02 votiUna corsa di routine per un camionista si trasforma in un incubo a cui non può sfuggire in questo dramma psicologico del regista Sergei Loznitsa. Georgy (Viktor Nemets) sta trasportando un carico di merci in Russia quando, dopo uno spiacevole incontro con la polizia ad un valico di frontiera, si ritrova a dare un passaggio a uno strano vecchio (Vladimir Golovin) con storie inquietanti su questi giorni più giovani in l'esercito. Dopo aver raccolto una giovane donna (Olga Shuvalova) che lavora come prostituta e diffida del territorio, Georgy si ritrova perso e, nonostante abbia chiesto aiuto ad alcuni senzatetto, è meno sicuro di quanto non fosse prima di come farsi strada al suo posto. Mentre brutali immagini di violenza e alienazione attraversano lo schermo, l'odissea di Georgy diventa più scura e disperata fino a giungere a una conclusione inaspettata.
Titolo Originale: Счастье моё
Attori principali: Olga Shuvalova, Vlad Ivanov, Vladimir Golovin, Aleksey Vertkov, Dmitry Gotsdiner, Maria Varsami, Boris Kamorzin, Pavel Vorozhtsov, Viktor Nemets, Dmitry Poddubny, Vyacheslav Shikhaleev, Timofey Tribuntsev, Pavel Chukreev, Dmitriy Bykovskiy-Romashov, Dmitriy Mulyar, Konstantin Shelestun, Sergey Kolesov, Galina Popova, Mostra tutti
Regia: Sergei Loznitsa
Sceneggiatura/Autore: Sergei Loznitsa
Fotografia: Oleg Mutu
Costumi: Tuuli Malinovski, Mare Raidma
Produttore: Oleh Kokhan, Heino Deckert
Produzione: Germania, Ucraina, Olanda
Genere: Drammatico
Durata: 128 minuti
Dove vedere in streaming Schastye moe
Il camionista Georgij viaggia per la Russia verso un luogo non ben definito. Sulla sua strada incontrerà un vecchio reduce della Seconda Guerra Mondiale, una giovane prostituta e nella notte due individui poco raccomandabili. Poi inizia una serie di balzi tra passato e futuro del protagonista.
Il viaggio raccontato da Sergei Loznitsa, è un viaggio che si ripiega su se stesso. L’uomo sperduto diventa simbolo di una Russia alla deriva. Nei villaggi al di fuori dalla “civiltà” vige la regola della sopravvivenza e il senso di smarrimento si amplia, non essendo più solo caratteristica dell’uomo e del suo paese, ma del mondo intero. La visione del regista è sicuramente pessimista, il mondo ha perso la sua strada o meglio una direzione da seguire, mostrando il protagonista del film segregato in un labirinto senza via d’uscita. Si è costretti a sottostare alle regole del labirinto che si basano sul dare/prendere. Le vite dei personaggi del film ruotano tutte intorno a beni materiali e Loznitsa, probabilmente grazie al suo passato da documentarista, presenta con occhio distaccato e gelido l’intera storia.
Anche il male è chiuso in questo labirinto e prima o poi incrocerà la nostra strada.
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